Mentre nei cinema italiani ed in altri luoghi multimediali è in atto una campagna contro la pirateria con toni quasi violenti e discutibili, in Francia ha preso corpo un movimento che mette in discussione il diritto nazionale ed internazionale sui diritti di autore e ne chiede una profonda modifica. Con parole come ?liberate la musica? e ?siamo tutti pirati?, artisti e politici francesi prendono la parola a favore di una maggiore di libertà nel copiare le opere via internet, proprio mentre l?ondata repressiva scatenata nel paese ha già colpito un centinaio di cosiddetti ?capri espiatori?, che oltre che rischiare multe salate potrebbero farsi qualche anno di carcere. Tra i firmatari dell?appello artisti come Khaled, Manu Chao, oppure Yann Tiersen (il compositore delle musiche de ?Il favoloso mondo di Amelie?, esponenti politici come Josè Bovè oppure Noel Mamere (verdi). Un passo dell?appello firmato recita così: ?Mentre decine di navigatori su internet stanno per finire in tribunale, denunciamo questa politica repressiva e sproporzionata di cui sono vittime alcuni capri espiatori. Come altri otto milioni di francesi almeno, anche noi abbiamo scaricato un giorno musica in rete e siamo dunque potenzialmente delinquenti. Chiediamo la fine di questi assurdi procedimenti. Proponiamo l?apertura di un ampio dibattito pubblico, che coinvolga il governo, tutti i soggetti dell?industria musicale, gli artisti, per arrivare a una difesa migliore del diritto d?autore, ma anche i consumatori, per trovare risposte giuste e soprattutto adatte alla nostra epoca?. Considerato che in casi come questi la repressione diventa un mezzo estremamente inadeguato per garantire i diritti, e che anche in Italia i consumatori nel mondo dello spettacolo godono di assai pochi diritti e molti doveri, mi auguro che il dibattito avviato in Francia finisca per coinvolgere anche il nostro paese. |