Pino si svegliò alle sette quella mattina, era primavera inoltrata e fuori c'era già il sole ma lui non alzò le tapparelle ed accese la luce, mamma Pina lo chiamò dicendogli che la colazione era pronta, lui si recò in bagno, aprì il rubinetto lasciando scorrere abbondantemente l'acqua per lavarsi faccia e denti mentre con la mano sinistra mandava un sms al cugino Pino; ho lasciato il cellulare sotto carica da ieri sera alle 20 pensò Pino, senza dubbio resterà acceso tutto il giorno; dopo essersi lavato ed avere chiuso malamente il rubinetto, dal quale scorreva un filo d'acqua, si recò in cucina per la colazione. Mamma Pina era uscita per la spesa sgasando con l'auto a più non posso e fermandosi dopo centocinquanta metri al supermercato il Pineto; ne avrebbe dovuti fare altri ottanta per raggiungere il tabaccaio Pino ed altri trenta per la parrucchiera Pina e sapeva che era molto difficile trovare da parcheggiare davanti a tutti e tre e spesso imprecava contro i possessori dei contrassegni handicap, per lei inutile privilegio e motivo di suo disagio. Pino aveva trovato il latte tiepido ed aveva deciso di riscaldarlo, essendo in ritardo bevve il caffelatte al volo e si dimenticò di spegnere il gas, nell'uscire vide che il led del televisore era acceso, ma si ricordò che in fondo gli scocciava di spegnere l'impianto televisore, decoder, lettore dvd integralmente, molto più comodo averlo acceso perchè quando si arriva a casa vale la pena di sedersi direttamente in poltona ed essere pronti con il telecomando. Papà Pino era in cortile, lo vide e gli disse di ridurre le ore del riscaldamento, hai ragione papà disse Pino, sono due settimane che fa bel tempo e vedrai che uno di questi giorni sistemo tutto., L'auto di Pino non funzionava molto bene, sbuffava in partenza, emetteva strani rumori ormai da un paio di mesi, Pino imprecò per l'ennesima volta, devo cambiare l'auto, ormai ha ottantamila chilometri ed oltre che gomme e olio devo fargli fare qualche altro centinaio di euro di lavori, la faccio andare ancora un pò però, dopotutto consuma un pò di più ma fa lo stesso, uscì e si fermò a buttare i rifiuti, però oggi non aveva tempo per i formalismi e butto tutto nell'indifferenziato, sorridendo pensò a quella volta che per errore aveva buttatto l'indifferenziato nel cassone della carta, ma forse non era stato un errore, no, effettivamente gli altri cassoni erano pieni. Arrivò al lavoro dopo circa quindici minuti di strada; il padrone Pino gli rimproverò il ritardo di dieci minuti come al solito, colpa del traffico disse Pino, ma il padrone disse che il suo vicino di casa era partito alla sua stessa ora ed arrivato puntuale; il mio vicino Pino? Chiese Pino. No rispose il padrone, il tuo vicino Felice che gira sempre in bicicletta. Felice, con i suoi pannelli solari e fotovoltaici, l'auto a metano che usava quattro volte la settimana e per recarsi sempre a distanze superiori ai tre chilometri, che utilizzava da anni lampade a basso consumo ed ora ai led, che aveva sostituito la caldaia per il riscaldamento con una a bassissimo consumo. Pino pensò che gli uomini come Felice nascono per fare dispetti a quelli come lui. A sera Pino tornò a casa, decise di cambiare l'olio dell'auto in proprio e mentre scolava l'olio esausto nel tombino dell'acqua del cortile guardò la grande pianura con il sole al tramonto ed una cappa grigia ormai tipica e pensò che c'era ancora troppo inquinamento, probabilmente colpa dei cinesi che producono senza il marchio CE. |