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Il servizio di allerta della Regione Emilia Romagna ha diramato un bollettino sui rischi del maltempo che colpirà il nostro territorio a partire dalla notte e fino a sabato. Sono previste forti piogge, in particolare in appennino, che andranno a fondere parte del manto nevoso accumulato in questi giorni. Si prevede quindi un ingrossamento di fiumi e torrenti. Prima di questo però il rischio, anche per Vezzano, è quello del cosiddetto gelicidio ovvero quando, complice una temperatura più calda in quota e un cuscino di aria fredda al suolo, la pioggia gela e forma uno strato di ghiaccio insidiosissimo. In questo momento ad esempio sul Cusna, a 2000 metri, la temperatura sta salendo nonostante l'arrivo della notte, mentre sul medio appennino e in collina sta normalmente scendendo. E' una situazione ideale per la formazione di vetroghiaccio che comunque rimane solo una ipotesi, non una certezza. In tutti i casi, massima prudenza soprattutto per la mattina di domani. |
Il ghiaccio è stato protagonista della prima mattina dopo la nevicata di ieri. Complice il passaggio dalle nubi al cielo sereno, poco dopo le 3 di questa notte si è registrato un rapido calo delle temperature per alcuni gradi sottozero. La conseguenza è stata il congelamento della neve che si stava sciogliendo e la comparsa di pericolose lastre di ghiaccio su strade e marciapiedi. La situazione si sta normalizzando con l'aumento delle temperature. Da domani le previsioni prevedono abbondanti piogge, oltre che sul territorio di Vezzano anche sull'alto appennino. Dopo il ghiaccio, l'attenzione si sposta sui rischi idrogeologici. Qui un po' di foto di un'inizio mattinata intatto e ghiacciato. |
Nella mattinata di oggi, come le previsioni annunciavano da qualche giorno, ha cominciato a fioccare debolmente. La nevicata sta procedendo (ore 18.00) con intensità variabile tra il debole e il moderato. Al momento la Statale 63 è percorribile con la dovuta cautela perchè la neve tende a depositarsi facilmente anche dopo il passaggio dei mezzi spazzaneve. Più imbiancata la viabilità secondaria. Accumuli che al momento non superano la manciata di centimetri. Le precipitazioni dovrebbero continuare fino a notte. |
Viene già percorsa in entrambe le direzioni ma deve essere ancora inaugurata ufficialmente. Si tratta del nuovo tratto della ciclo-pedonale del Crostolo che unisce Vezzano con Puianello (e viceversa) e che va a far parte del più ampio progetto della Via Matildica del Volto Santo che da Mantova porta a Lucca (e viceversa) passando anche da Vezzano. L'inaugurazione ufficiale avverrà sabato 26 gennaio con una camminata sul tracciato partendo alle ore 10.00 dalla sede della Protezione Civile di Vezzano (quella posizionata nell'ex sede della Festa dell'Unità e vicina alla nuova rotonda sulla Statale 63) per arrivare al ponte di Puianello dove ci sarà il taglio del nastro e a seguire un incontro al cinema Eden su "Mobilità ciclo-pedonale: Reggio, collina, Montagna" con la presenza del presidente della provincia. La Vezzano-Puianello arriva sette anni dopo l'inaugurazione (2012) del primo tratto di ciclo-pedonale nel centro di Vezzano. Nel 2019 sono previsti invece i lavori per terminare l'ultimo tratto ciclabile ancora mancante tra Reggio e Vezzano, quello tra Puianello e la Vasca di Corbelli. Il tratto Vezzano - Puianello ha avuto un costo di circa 200.000 euro, metà stanziati dalla Provincia e metà investiti dai comuni di Quattro Castella e Vezzano. |
Prevista, annunciata, arrivata. In un inverno finora avido di precipitazioni e con il rischio siccità, anche una nevicata di poche ore rappresenta una boccata d'ossigeno. Dieci circa i centimetri scesi dalla serata di ieri fino alle prime ore di questa mattina. Nessun disagio alla circolazione con le principali vie di comunicazione, a partire dalle Statale 63, pulite. Le previsioni per il fine settimana indicano per venerdì e sabato la prevalenza del sole. Solo domenica possibile nuovo peggioramento con il ritorno di precipitazioni nevose. Attenzione alle gelate notturne. Qui qualche scatto della nevicata di oggi. |
Nell'ultimo fine settimana sono arrivate via mail e social diverse segnalazioni di utilizzo improprio dei cassonetti vezzanesi: gomme di auto, mobili vecchi, liquidi chimici. Tutti abbandonati nei pressi delle aree di raccolta rifiuti: via Al Palazzo, via Morandi, via Alle Piante, solo per citare i principali punti di interesse di quello che è diventato un grande classico: la foto del cassonetto. Del resto, a pensarci bene, il cassonetto è rimasto uno dei pochi luoghi di comunità dei territori. A volte l'unico (non piangete, suvvia). Tutti devono andarci (o quotidianamente o diverse volte alla settimana) e tutti devono rapportarsi con il proprio comportamento e con quello degli altri in base a regole scritte e non scritte. In più il cassonetto è anche il terminale ultimo di un servizio, quello della raccolta dei rifiuti, che rappresenta uno dei principali (e più discussi) capitoli di spesa degli enti locali e delle tasse dei cittadini. Il cassonetto come contenitore di una buona parte della nostra vita personale (i rifiuti raccontano molto di ognuno di noi) come spazio privilegiato (a volte unico) di confronto con chi ti vive accanto, come momento più immediato di rapporto con il funzionamento dei servizi pubblici. In pratica il centro dell'universo, l'ombelico di un piccolo mondo, un luogo di pace e di guerra. Un posto così, come tutti i luoghi di comunità, per funzionare ha bisogno di regole, di comunicazione, di informazione. Tre cose che devono essere il più possibile semplici e chiare. Un luogo così per funzionare ha anche bisogno di responsabilità. Responsabilità di chi è pagato per gestire, responsabilità di chi ha il compito di controllare, responsabilità di chi ne deve usufruire. Ed è proprio quest'ultimo punto quello che può fare davvero la differenza: il passaggio da sentirsi semplici utenti a sentirsi cittadini e membri di una comunità. Una cosa da non buttare via. |
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