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 Si tratta, per intenderci, della nota strada con il palo in mezzo, che molto ha fatto discutere nei mesi scorsi. Il palo è stato rimosso da Enel a settembre, giusto in tempo per asfaltare ed aprire la circolazione con l'inizio dell'anno scolastico. Domenica alla via verrà dato ufficialmente un nome. Nella toponomastica vezzanese entra così "via Pier Giorgio Frassati". Ma chi è ? Pier Giorgio Frassati è un "beato" della chiesa cattolica. Studente universitario piemontese morto in giovane età nel 1925. Il padre fu il primo proprietario e direttore del quotidiano "La Stampa" nonchè senatore di epoca sabauda. E' stato beatificato per le sue opere di carità e gli è stata riconosciuta una guarigione miracolosa postuma. La scelta deriva dal fatto che presso la parrocchia di Vezzano è attiva da anni una confraternita intitolata proprio a Pier Giorgio Frassati. |
| se gli è stata riconosciuta una guarigione miracolosa, allora quante strade dovremmo intitolare alla guaritrice che abitava in Siberia (Vezzano) di nome "Beta". quanti storti l'ha guari an sa meia!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
| mi associo a Wilder, proporrò a Quattro Castella di intitolare una via agli esodati, anche quelli fanno miracoli per campare! |
| Figlio di un ricco massone di Torino che fondò il quotidiano LA STAMPA , nonostante le ricchezze che gli venivano dalla famiglia, Pier Giorgio era spesso al verde perché il più delle volte i soldi di cui disponeva venivano da lui generosamente donati ai poveri e ai bisognosi che incontrava o a cui faceva visita. Non di rado gli amici lo vedevano tornare a casa a piedi perché aveva dato a qualche povero i soldi che avrebbe dovuto utilizzare per il tram. Non ebbe mai un’auto anche se amico di famiglia era Agnelli e i suoi erano azionisti FIAT. Fece attivamente parte della Conferenza di San Vincenzo, aiutando tantissime persone bisognose della sua Torino, che spesso non avevano di che vivere. “Aiutare i bisognosi - rispondeva- è aiutare Gesù.”, ed era sempre pronto ad andare in chiesa e far visita ai quartieri i periferia senza mai a prendere parte alla vita mondana dei suoi compagni di studi e dei parenti.. Studente di ingegneria ed amante delle sue Alpi, è probabilmente visitando i poveri nelle loro abitazioni che Pier Giorgio nel 1924, contrasse una poliomelite fulminante che lo portò repentinamente alla morte in meno di una settimana.Il padre fece arrivare direttamente da Parigi un siero sperimentale, ma fu tutto inutile. Davanti al popolo così numeroso, che accorse a dare l'ultimo saluto al funerale del proprio figlio, Il padre, con amarezza, asserì: «Io non conoscevo mio figlio!» e per la prima volta anche i suoi familiari capirono, vedendolo tanto amato, dove e come era vissuto Pier Giorgio. Chi conosceva bene ed amava Pier Giorgio Frassati era il nostro Don Gianni che portò un suo ritratto in chiesa sull’altare e rese disponibile il libro della sua vita e poi realizzò le associazioni giovanili. In fondo il nostro parroco e Frassati si assomigliavano molto: lui non ha avuto bisogno dell’ordine del papa per accogliere uno straniero nella sua canonica ! Il ricordo a Frassati con una strada ‘di scuola ‘ ricorda ai giovani vezzanesi che i loro genitori e nonni sono un po’ come Frassati : generosi ed altruisti. |
| ..Infatti, con tutto il rispetto per FRASSATI, sarebbe stato molto più consono, giusto e adeguato intitolare quella via (che tra l'altro si trova proprio dietro la sua casa, ovvero la Chiesa), a DON GIANNI. Credo che per quello che ha fatto e rappresentato per Vezzano se lo sarebbe proprio meritato. SI! |
| ci vogliono, per legge, 10 anni per intitolare una strada...... poi il comune deve inviare alla Prefettura la richiesta e questa valutata la congruità da il benestare. Don Gianni mi auguro sarà considerato a tempo e debito meritorio di una intitolazione. |
| Non lo sapevo. Prendo atto. Sperando che quando sarà il momento chi di dovere si ricordi però del grande Don Gianni, come merita. |
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