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Al 7 aprile i dati parziali forniti dall'azienda sanitaria di Reggio indicavano che i morti nelle strutture per anziani della provincia per covid-19 erano 153, in parte certificati da tampone ed in parte riconducibili alla malattia da chiari sintomi. Sempre a quella data, a seconda delle diverse stime, i decessi nelle case di riposo di Reggio e provincia erano in una forbice tra il 30% e 40% del totale. Vuol dire che su 10 persone decedute a causa del coronavirus, 4 erano ospitate in queste strutture. Purtroppo la cronaca locale di questi giorni restituisce un quadro meno asettico dei freddi numeri, ma comunque coerente con la situazione immortalata dalla statistica: il fronte più fragile della pandemia era e rimane nelle case di riposo. Nel frattempo la Regione Emilia Romagna intende ora dettare regole chiare per il presente e per il futuro delle residenze per anziani. Ecco in sintesi i punti essenziali del nuovo piano illustrati dall'assessorato alla salute: 1 - Identificare precocemente i casi positivi e garantirne l’isolamento sicuro. Il medico della struttura, a fronte della comparsa di sintomi che possano far ipotizzare un caso sospetto, deve contattare il Dipartimento di sanità pubblica per programmare il prima possibile l’esecuzione del tampone. 2 - Nelle strutture che hanno casi attivi al loro interno, in particolare in presenza di focolai o situazioni con maggiori rischi di trasmissione, va avviata una verifica della presenza del virus anche nei casi non positivi, quindi effettuare tamponi a più ampio raggio. 3 - In caso di presenza di uno o più casi positivi nella residenza/comunità, si richiama la massima attenzione alla comparsa di sintomi, anche lievi, che potrebbero rappresentare la spia di un avvenuto contagio. Misurazione febbre due volte al giorno, monitoraggio della saturazione del sangue. 4 - identificazione nella struttura di una "Zona Rossa", in ambienti completamente separati dagli ospiti non sintomatici e con assistenza da parte di personale dedicato. 5 - Se un ospite positivo sintomatico viene ospedalizzato, il medico della struttura deve valutare attentamente il rientro nella residenza dopo le dimissioni, attestata la completa guarigione clinica, inserendo l’anziano in camera singola per un periodo di isolamento cautelativo. 6 - Se l’isolamento interno non può essere adeguatamente garantito, il gestore, in collaborazione con l’Azienda sanitaria, deve individuare collocazioni esterne alternative. 7 - la realizzazione di “Cra Covid”, ovvero strutture residenziali sociosanitarie individuate quali strutture dedicate, a livello provinciale o distrettuale, alla accoglienza di soggetti Covid-19 positivi. Occorre valutare la necessità che in tali strutture sia garantita la continuità dell’assistenza sanitaria sulle 24 ore. 8 - verificare la corretta applicazione delle misure di prevenzione e il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte di tutti gli operatori. Qui il documento completo. |
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