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Il consueto bilancio settimanale dell'emergenza sanitaria vede una diminuzione anche negli ultimi sette giorni delle diagnosi di positività al SARS-CoV-2, passate in provincia di Reggio da 1697 di due settimane fa a 1258 della settimana che si chiude oggi. Un calo del 26%, più netto di quello delle settimane passate (-15% circa). Calo ancor più netto per i nuovi ricoveri nei reparti di degenza Covid-19: sono stati 38 rispetto ai 71 di due settimane fa (-46,5%). Questo ha permesso un alleggerimento più deciso della pressione ospedaliera, con l'occupazione scesa in sette giorni da 326 a 297 posti letto. Discorso diverso per le terapie intensive che risalgono da 28 a 30 posti letto occupati. Per quanto riguarda Vezzano invece una settimana in controtendenza con le diagnosi di positività che aumentano dopo tre settimane in cui erano calate costantemente. Negli ultimi 7 giorni sono stati 18 i casi di positività, contro i 12 della settimana precedente. Vezzano rimane uno dei comuni reggiani con più alta incidenza (rapporto tra casi e popolazione): questa settimana è preceduto solo da Cadelbosco Sopra e Rubiera (quest'ultima interessata da un grande focolaio scolastico). In totale nella seconda ondata a Vezzano sono state riscontrate 150 positività, che in rapporto alla popolazione ne fanno il terzo comune reggiano più colpito. Nell'ultimo mese solo un giorno non sono stati registrati casi nel nostro comune. A livello regionale l'ultima valutazione della cabina di regia nazionale (basata sui dati dal 30 novembre al 6 dicembre) indica per l'Emilia Romagna un impatto della pandemia "alto" e una classificazione complessiva del rischio "alta con molteplici allerte di resilienza". E' la peggiore classificazione del rischio di tutte le regioni. I parametri di allerta riguardano la percentuale di positivi sui tamponi effettuati, salita al 28% e la capacità di tracciamento che rimane di poco sotto soglia al 73,6%. Le occupazioni ospedaliere vedono il 50% dei posti occupati in area medica (soglia 40%) e il 31% dei posti in terapia intensiva (soglia allerta al 30%). Fortunatamente questi dati sono migliorati negli ultimi sette giorni, con il numero delle terapie intensive scese sotto il 30%. L'indice RT è sceso ad un intervallo di credibilità tra lo 0,79 e 0,83. Cosa aspettarsi adesso ? Gli effetti del passaggio da zona arancione a zona gialla dovrebbero manifestarsi alla fine di questa settimana. Sarà importante valutare quanto i divieti più leggeri riescano a contenere i contagi. L'esperienza e i dati del Veneto (che è sempre stato classificato zona gialla) non sembrano incoraggianti sotto questo punto di vista. |
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